Era un pomeriggio sereno, e Cupì, il giovane maialino apprendista arciere, si allenava con il suo arco un po’ storto e una riserva infinita di frecce d’amore, mirava alle nuvole, disegnando cuori nell’aria. "Un giorno diventerò il miglior Cupido di sempre!" esclamava, convinto di avere una mira impeccabile.

Ma qualcosa andò storto. Una raffica di vento improvvisa deviò una delle sue frecce, che volò verso una direzione imprevista. Cupì la osservò con occhi sgranati mentre tracciava una traiettoria a zig-zag fino a colpire Rosì, un altro maialino che sorvolava ignaro poco lontano. Rosì si fermò di colpo, circondato da un’esplosione di cuoricini scintillanti.

E fu lì che accadde l’imprevisto: Rosì si innamorò. Non solo di Cupì, ma si innamorò follemente... di tutto! "Oh, guarda quella nuvola, è meravigliosa!" disse con occhi sognanti. Cupì, osservando la scena, scoppiò in una risata piena di gioia e sorpresa.

“Accidenti, devo perfezionare il tiro!” borbottò, mentre Rosì volava in cerchio cantando serenate a tutto ciò che incontrava. E così Cupì continuò a scoccare frecce, consapevole che, anche con qualche errore, l’amore trovava sempre un modo tutto suo di sbocciare.